Nella Tōkyō del primo periodo Meiji, epoca in cui il Giappone comincia ad aprirsi all’Occidente e a nuove idee, Tomo, moglie di Yukitomo, si reca a cercare una concubina per suo marito.
Alto funzionario, discendente di una famiglia di samurai, Yukitomo è un uomo egoista e spietato, che difficilmente accetta i cambiamenti in atto all’epoca, e ancor più difficilmente si preoccupa delle opinioni degli altri quando si tratta di soddisfare se stesso.
Tomo trova Suga, quindicenne che viene venduta dalla famiglia in difficoltà economiche.
Per lei prova disprezzo, gelosia, rancore. In silenzio.
E lo stesso farà con la cameriera Yumi, con la nuora Miya.
Donne, queste, che non hanno avuto altra scelta; donne accomunate dal sentiero nell’ombra che si ritrovano a dover percorrere.
Di fronte all’egoismo del marito, però, Tomo non si ribella, né cerca vendetta. Da moglie ligia e devota, dedica tutta se stessa a mantenere intatti i legami familiari, a mantenere viva quell’apparente armonia.
In Onnazaka, valso all’autrice il premio Noma nel 1957, anno della sua pubblicazione, Enchi Fumiko si ispira ad acuni personaggi della famiglia materna, denunciando aspramente la condizione delle donne del tempo.
Tomo, protagonista indiscussa del romanzo, è totalmente immersa in quel ruolo che le è stato assegnato e, pur riconoscendone le ingiustizie, decide di portarlo avanti per proteggere il futuro della famiglia, per salvare le apparenze.
Si sente come Oiwa nella “Storia del fantasma di Yotsuya” – ne ho parlato qualche tempo fa in un post su Instagram, lo trovi qui! – , contrapponendo però allo spirito vendicativo di Oiwa un atteggiamento di accettazione e abnegazione.
Una lettura attuale e che offre molti spunti su cui riflettere, dalla prosa scorrevole e delicata, coinvolgente.
Dettagli libro
Titolo: Onnazaka. Il sentiero nell’ombra
Autrice: Enchi Fumiko
Traduzione: Lydia Origlia
Editore: Safarà Editore
Pagg.: 188
Prezzo: 18€
