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Agguato all’incrocio: le prime avventure del samurai di Dale Furutani

All’incrocio fra quattro strade, il ronin (samurai senza padrone) Matsuyama Kaze e il carbonaio Jiro si imbattono nel cadavere di un forestiero. Il signore del villaggio e il magistrato non esitano a incolpare il povero carbonaio, ma Kaze capisce fin da subito che il colpevole di quel delitto non può essere lui.

La freccia che ha colpito il malcapitato, infatti, è di nobile fattura. Decide quindi di condurre da sé le indagini per scagionare Jiro, altrimenti condannato a morte.

In un intreccio di soprusi, ingiustizie e lotte contro i banditi, la storia si dispiega in un Giappone feudale delineato in maniera – forse troppo! – meticolosa.

Si tratta senza alcun dubbio di un romanzo avvincente e non privo di colpi di scena, un giallo senza troppe pretese che riesce a catturare l’attenzione del lettore.

Unica pecca, non mancano alcuni cliché relativi alla cultura nipponica, a partire dalla scelta di un ronin come protagonista, fino ad arrivare alle caratteristiche un tantino (secondo me!) stereotipate che contraddistinguono gli altri personaggi.

Queste, insieme ai dettagli forniti dalla voce narrante su ambientazione e usanze della vita quotidiana del tempo, costituiscono secondo me un’arma a doppio taglio: se per qualcuno possono risultare accattivanti e curiose, per altri potrebbero far storcere il naso.

Nel complesso si tratta di una lettura che consiglierei: leggera, intrigante e ideale per chi è ai primi approcci con la cultura nipponica ed è affascinato dalle ambientazioni di altri tempi.

Dettagli libro

Titolo: Agguato all’incrocio
Autore: Dale Furutani
Traduzione: Erika Bianchi
Editore: Marcos y Marcos
Pagg.: 264
Prezzo: 18€
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