Un romanzo corale, le vite di personaggi tutti diversi le cui vite si incrociano, l’avvicendarsi degli eventi sullo sfondo di una Tōkyō notturna.
Elementi intriganti, avvolti anche da un certo mistero, sono quelli che si incontrano in Buonanotte Tōkyō, romanzo di Yoshida Atsuhiro giunto in Italia il mese scorso per Edizioni E/O.
Peccato che, per me, non abbiano funzionato.
La storia prende forma con il tassista Matsui, e i suoi peculiari incontri con una “ladra di nespole” e il sedicente “investigatore Shuro”, per poi dipanarsi nelle vite di Mitsuki, che fornisce attrezzature cinematografiche, di Eiko, e altri personaggi.
Altri, tanti, troppi.
La brevità del romanzo non permette di esplorare a fondo le loro vite, la loro psicologia; e a ciò si aggiungono salti continui da un personaggio all’altro che, senza neanche dar tempo di “ambientarsi”, di capire ciò che sta succedendo, trascinano il lettore allo scenario successivo.
Carine le loro storie, sì: storie fatte di paure da affrontare e sogni da rincorrere, storie di personaggi singolari, di quelli che non si incontrano tanto facilmente. Affascinante anche lo sfondo della capitale notturna, con le sue vie quasi deserte che si contrappongono al caos proveniente da locali e bar.
Lo svolgimento di queste storie – oltre che il loro finale – non è riuscito però a trasmettermi nulla, lasciandomi anzi con un senso di confusione e insoddisfazione.
Dettagli libro
Titolo: Buonanotte Tōkyō
Autore: Atsuhiro Yoshida
Traduzione: Costantino Pes
Editore: Edizioni E/O
Pagg.: 186
Prezzo: 18€
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