Quello che mi aspettavo da un romanzo dal titolo “Io codardo guardavo il cielo”, era qualcosa di malinconico, romantico, poetico.
Ciò che mi sono ritrovata davanti è stato, però, un po’ diverso.
Io codardo guardavo il cielo è un romanzo crudo, esplicito, profondo. Un romanzo che intreccia le storie di cinque persone, dalle quali emergeranno solitudine, disagio, dolore.
Saitō è uno studente liceale che intrattiene una relazione particolare con Anzu: entrambi trovano nel sesso e nel cosplay la propria via di fuga.
Anzu – Satomi – è una donna sposata. Sposata ma senza la possibilità di avere figli, e per questo vessata dalla suocera che non riesce ad accettare di non avere un nipote.
La loro relazione verrà resa pubblica con delle foto e video diffusi online, e i due si ritroverrano così a fare i conti con una realtà ancora più dura di quella che, grazie ai loro incontri, avevano in qualche modo abbandonato.
È intorno alla loro storia che si muovono le vite degli altri personaggi. Conosciamo gli eventi dal punto di vista di ognuno di loro, come quello di Nana, ragazza che frequentava Saitō; di Ryōta, che cerca di dare il massimo negli studi per poter entrare all’università, nonostante le difficoltà economiche; e della madre di Saitō, che per tutta la vita ha lottato per poter assicurare al figlio un futuro migliore.
Attraverso gli ostacoli che ognuno di loro si trova ad affrontare,attraverso il loro vissuto, emergono tematiche importanti, che gravano nella società odierna. Dalla solitudine, alla povertà, al bullismo, alla pedofilia.
Una storia apparentemente semplice ma che va a scavare nel profondo della società giapponese, svelandone quegli aspetti più marginali, trascurati, ma non per questo inesistenti.
Dettagli libro
Titolo: Io codardo guardavo il cielo
Autrice: Misumi Kubo
Traduzione: Daniela Guarino
Editore: Rizzoli Libri, collana Kimochi
Pagg.: 318
Prezzo: 15€
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