Durante la mia lettura di Grotesque, lo ammetto, ho passato gran parte del tempo ad annoiarmi, a chiedermi a cosa servissero tutti quegli sproloqui, quei dettagli non funzionali, e se non potesse esser reso tutto in maniera più sintetica e diretta.
Abbiamo un delitto, anzi due, quello di due prostitute: Yuriko e Kazue.
Yuriko, figlia di madre giapponese e padre svizzero, è di una bellezza quasi surreale, “mostruosa”; e sembra che sia proprio il suo aspetto a determinarne le sorti: cos’altro potrebbe fare una donna il cui talento si manifesta unicamente nel suo aspetto fisico?
Kazue, al contrario, è una donna che da sempre si impegna per dimostrare il suo valore, e ci riesce: entrando nel prestigioso liceo Q prima, e assumendo un importante ruolo in una rinomata società poi. È proprio questo a sconvolgere il pubblico: cosa porta una donna in carriera a percorrere la strada della prostituzione?
A raccontarci i fatti, per la maggior parte del tempo, è la sorella maggiore di Yuriko. Cresciuta all’ombra della sua bellezza, non farà altro che ribadirci il suo odio per Yuriko e per tutto ciò che la riguardi. Ma ascolteremo poi anche la versione delle vittime, e persino quella del presunto killer.
Grotesque non è né un thriller, né un noir.
In Grotesque non c’è una ricerca dell’assassino, né un mistero da risolvere.
Grotesque è una potente denuncia a una società classista, ipocrita e sessista.
È un percorso analitico nella mente di quattro personaggi che, annientati dalla pressione sociale, non trovano altra strada che non sia quella dell’autosabotaggio.
Le loro sono scelte di ribellione, perché si discostano da ciò che la società ritiene “giusto”. O semplicemente scelte di libertà, perché li fanno sentire meglio con se stessi.
L’oscuro mondo dipinto da Natsuo Kirino è un mondo senza pietà, un mondo la cui esistenza viene spesso taciuta, ignorata, negata. Che sia esso una scuola d’élite in cui a primeggiare è chi ha più soldi e difficilmente permette agli “altri” di integrarsi; che sia una famiglia che dai suoi figli si aspetta troppo o, al contrario, non si aspetta nulla; che sia una grossa azienda in cui vige la legge del più forte o uno squallido angolo della strada.
Se mi sento di consigliarlo? Sì.
Natsuo Kirino si riconferma un’autrice geniale, femminista, dalla scrittura incredibilmente visionaria.
Se deciderete di leggerlo però, tenetevi pronti a entrare in un vortice di solitudine, frustrazione e rabbia. In un mondo spietato, che non risparmia nessuno.
Dettagli libro
Titolo: Grotesque
Autrice: Natsuo Kirino
Traduzione: Gianluca Coci
Editore: Neri Pozza
Pagg.: 848
Prezzo: 16,50€
Qui su Amazon