Off-topic: nuova sezione del blog
Buona sera lettori!
Vi ho già parlato su Instagram di questo libro e di quanto mi sia piaciuto, perciò ho deciso di cogliere l’occasione per aprire una nuova sezione qui sul blog, interamente dedicata alle citazioni dei libri che più mi hanno colpito.
Alcuni di voi lo sanno già, altri no, ma io appartengo a quella categoria di lettori che appena terminata una lettura si attrezzano di carta e penna e ricopia a mano le frasi più belle (sì, a volte riempio intere pagine).
Innanzitutto vi lascio quì la breve recensione del libro per chi ancora non ha avuto modo di leggerla.
Breve recensione del libro
Troppo concentrati sul nostro mondo, quello occidentale, spesso finiamo per ignorare l’esistenza di altri mondi altrettanto meravigliosi.
Faccio questa premessa perché, questo mese, ho avuto il mio primo incontro con la letteratura indiana, con il romanzo “Sorella del mio cuore” di Chitra Banerjee Divakaruni, e ne sono rimasta molto affascinata.
La Divarakuni è una scrittrice indiana i cui romanzi hanno ricevuto diversi premi negli USA, dove ha svolto i suoi studi, e in Asia, e sono stati tradotti in molti paesi occidentali.
Anju e Sudha, cugine, sorelle
Il romanzo in questione, di cui esiste anche un sequel (Il fiore del desiderio), è la storia di due cugine, Anju e Sudha: cugine che crescono, sognano, si realizzano insieme, unite anche quando sono lontane, e il cui affetto l’una per l’altra è paragonabile a quello fra due sorelle: indissolubile.
Le pagine abbondano di profumi di spezie, di fiori esotici, di tradizioni e di voglia di evadere da queste. E ancora, pagina dopo pagina, quei segreti che riempivano di silenzio le mura domestiche vengono svelati, verità e bugie vengono chiarite, andando a creare non pochi colpi di scena, che sfociano spesso nel drammatico.
In “Sorella del mio cuore” assistiamo alla formazione – e trasformazione – di due sorelle, del loro primo approccio con l’amore e degli effetti che ha su ognuna: il sacrificio e la completa devozione di Sudha verso sua cugina e, al contrario, l’egoismo, la testardaggine di quest’ultima.
Drammatico e romantico insieme, questo libro ci trasporta a Calcutta, in casa della famiglia Chatterjee, e poi ancora in America, attraverso l’alternarsi delle voci delle due cugine.
Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo, che per me è stato coinvolgente, intenso, bellissimo.
Citazioni
Ci sono altre ragioni per cui non potrei mai odiare Sudha. Una volta ne ho fatto l’elenco.
Perché è la creatura più bella che io conosca, proprio come le principesse delle favole di Pishi, con la pelle dorata color latte di mandorla, i capelli lunghi fino alla schiena, soffici come nuvole monsoniche, e gli occhi più dolci del mondo.
Perché è capace di appoggiarmi una mano sul braccio quando io sto per prendere a calci il mondo intero per la sua stupidità, e il suo tocco è simile a un sorso d’acqua fresca e pulita in una giornata d’afa.
Perché crede nella magia, nei demoni e negli dèi, e nelle stelle cadenti in grado di esaudire i desideri, in un modo che per me è impossibile.
Perché sa raccontare le storie meglio di chiunque altro, perfino meglio di Pishi. Sa prendere un vecchio racconto e farlo tornare nuovo inserendo anche noi nella vicenda. Noi, Anju e Sudha, là, tra regine di demoni e principi fatati e animali parlanti.
Perché sono stata io a chiamarla alla vita e dunque devo fare tutto ciò che posso per renderla felice. (pag. 21)
Se un uomo e una donna si guardano negli occhi come era successo a noi, narrano le antiche leggende, le loro anime si uniscono. Lo sguardo è una corda d’oro che lega l’uno all’altra. Anche se i due in seguito non si incontreranno più, porteranno sempre con sé qualcosa dell’altro. Non riusciranno mai a dimenticare, e non potranno più essere del tutto felici. (pag. 69)
Tutti hanno un cuore, ma non sempre siamo così fortunati da leggervi dentro. E neppure il cuore più duro è immune da punti deboli. E se li colpisci, andrà in pezzi. (pag. 84)
So bene cosa si prova quando il cuore batte all’unisono con quello di un uomo, quando non riesci a pensare ad altro se non alla sua presenza accanto a te. Hai un unico desiderio: rimanere sola con lui, per sempre. Non ricordi più nulla, se non il calore di seta delle sue labbra, il volo delle sue mani come uccelli neri su di te, il profumo aspro e selvaggio, inconfondibile, del suo corpo. Eri viva prima di incontrarlo? Non lo sai. Ma di una cosa sei certa: moriresti se non lo rivedessi più. (pag. 144)
Adoro essere sposata, almeno se non ci rifletto troppo sopra. Sembra di galleggiare su un letto immenso fatto di zucchero filato, incredibilmente leggero, rosa e dolce, ma pieno di vuoti improvvisi in cui si può precipitare da un momento all’altro. E allora la massa appiccicosa ti cattura e non ti lascia più andare. (pag. 181)
– Siete voi le artefici della vostra felicità, Anju-didi, – esclama Singhji con un tono così appassionato da cogliermi alla sprovvista. – E dovete essere abbastanza sagge da riconoscerla quando arriva. E se nonostante i vostri sforzi non la otterrete, dovrete prendere i provvedimenti necessari. (pag. 200)
O forse desiderare qualcosa costituisce il centro di ogni esistenza. Quando rinunciamo a realizzare un desiderio, dobbiamo trovarne un altro al quale aggrapparci con tutte le nostre forze: per non morire. (pag. 205)
E poi si metterà a parlare precipitosamente, troppo in fretta, per dimostrarmi di non sentirsi dispiaciuta, di essere felice per me, e lo sarà davvero. Perchè succede così tra noi esseri umani, se amiamo qualcuno sul serio: riusciamo a essere felici anche con il cuore spezzato. (pag. 246)