In Premio Strega/ Recensione

Come cade la luce – Catherine Dunne

Come cade la luce
Guanda Editore

Come cade la luce, romanzo della scrittrice irlandese Catherine Dunne pubblicato nel 2018 da Guanda Editori, è una saga familiare riguardante la famiglia Emilianides, con papà Ari e mamma Phillida, la primogenita Alexia, il fratellino Mitros e la piccola Melina.

Una famiglia difficile

La storia di questa famiglia è tutt’altro che facile: Mitros è fin da piccolo un bambino problematico, costretto su una sedia a rotelle, e che col tempo peggiora sino a diventare violento contro i propri cari, cosa che influenzerà non poco il quieto vivere della famiglia, una famiglia già segnata dai ricordi e dalla storia. Gli Emilianides, infatti, sono costretti a trasferirsi da Cipro a Dublino, in seguito al colpo di stato del 1974 e, anche dopo aver ritrovato nella nuova città il proprio equilibrio, porteranno sempre in mente i ricordi di quella vita passata, di quei parenti e amici che ormai vedono solo in vacanza.

Fin dall’inizio emerge il disagio che la situazione di Mitros provoca sui suoi cari, ancor di più quando questo, in seguito al primo episodio di violenza contro la madre, viene trasferito in una casa di cura.

Racconto a più voci

Le vicende ci vengono raccontate attraverso un alternarsi di voci fra le due sorelle, Alexia e Melina che, ormai adulte, rievocano la propria infanzia e le proprie scelte di vita scambiandosi delle e-mail, e il narratore in terza persona, quest’ultimo col ruolo di raccontare gli eventi del passato.

È sulle due sorelle che si focalizza, di fatto, il romanzo: due sorelle che sono l’una l’opposto dell’altra, testarda e ribelle Alexia, pacata e devota Melina; su quel rapporto portato avanti fin da quando erano bambine e che si è ancor più consolidato durante il loro cammino verso l’età adulta, arricchendosi sempre più di comprensione e sostegno reciproco.

Il destino riservatogli infatti non è dei migliori, ma le due dimostrano sempre di esserci, l’una per l’altra, e per i loro cari.

Passato e presente si alternano

Com’era possibile avere così tanti punti di vista, tanti ricordi che si sfioravano appena? Erano come frattali in uno stato di flusso costante, strutture in continuo cambiamento che assumevano forme sempre nuove e inattese.

Il ricordo che, come prima accennato, è uno dei temi dominanti di questo romanzo, non si spegne mai: impossibile risulta dimenticare quell’infanzia difficile ma, in qualche modo felice; impossibile dimenticare l’affetto e l’empatia della madre Phillida verso Mitros, il suo osservarlo in ogni gesto, per esempio quando, estasiato, guardava compiaciuto come cade la luce; i colori del giardino di casa e i profumi dei piatti preparati dalla mamma: ogni cosa rimane sempre vivida e attuale.

Scopriremo da quell’alternarsi di voci quanto la vita abbia messo a dura prova sia Alexia che Melina, e quanto sia stato difficile, per loro, fare determinate scelte. Ma il loro ardore non si spegne mai, così come il loro amore per la famiglia e per tutto quello che è stato, nonostante le circostanze abbiano portato, spesso, a giudicare negativamente un membro piuttosto che un altro.

Certe volte, riflette Melina, è meglio non sapere cosa ci aspetta. Certe volte l’ignoranza è una benedizione, come lo è il sapersi accontentare, o la fiducia cieca nel fatto che, nonostante tutto, le cose si sistemeranno.

L’autrice Catherine Dunne

Storia di una famiglia come tante altre

La scrittura di Catherine Dunne è delicata, fine, ma non ricercata. Nel raccontarci i drammatici eventi a cui una famiglia va incontro, riesce a non stancarci, a non cadere nel banale e, soprattutto, a far provare al lettore quella stessa empatia che caratterizza le relazioni fra i suoi membri.

In Come cade la luce, arrivato finalista al Premio Strega Europeo 2019, l’autrice riesce, in poche parole, a dar voce a gente come noi, a una famiglia comune, a due donne alle prese con le vicissitudini della vita. Un romanzo che vale, sicuramente, la sua lettura.

Premio Strega Europeo 2019

L’anno scorso, 2019, il Premio Strega Europeo è stato vinto da David Diop con il suo romanzo Fratelli d’anima, un documento crudo e realistico sulla vita di un tiratore senegalese durante la Prima Guerra Mondiale. Qui la recensione!