Vecchiaia e giovinezza, tradizione e novità, bruttezza e bellezza. Dualismi che caratterizzano l’intera vicenda raccontata da Yukio Mishima in Colori proibiti (1951) – il cui titolo originale, Kinjiki, può stare ad indicare sia quei colori che, nella corta imperiale, erano riservati ai membri di alto rango, sia, eufemisticamente, l’amore omosessuale. Shunsuke, vecchio scrittore contraddistinto da una forte misoginia, conosce Yuichi, un affascinante giovane e personificazione dei suoi ideali di bellezza e purezza. Venuto a conoscenza dell’omosessualità di Yuichi e della…