“In seconda media, a tredici anni, la sottoscritta Ōnishi Aoi ha ucciso due persone. […] Dopo averci riflettuto molto sono giunta alla conclusione che quello dell’assassina non è un lavoro per ragazze.” Non so voi, ma a me un incipit così mi ha folgorato. Come possono due ragazzine architettare e compiere atti simili senza essere scoperte? E soprattutto, come possono anche solo pensare di farlo? L’amicizia fra Aoi e Shizuka, agli inizi dell’estate in una remota isola della prefettura di…
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