2 In Cina e Giappone in Libri/ Collaborazione

Review Party: Il gatto che voleva salvare i libri

È iniziato ieri il Review Party dedicato a “Il gatto che voleva salvare i libri”, ultima uscita di Mondadori dell’autore giapponese Sōsuke Natsukawa.

Per non perdervi le tappe di questa avventura vi rimando ai profili delle mie due compagne di viaggio:
12 ottobre (ieri): recensione su profilo Instagram e blog di Francesca, chicchedilibri;
13 ottobre: recensione sul mio profilo e sul mio blog;
14 ottobre: recensione su profilo Instagram e blog di Valentina, hikarisshelf.

Trama


Rintarō è un ragazzino difficile: egli stesso si definisce un hikikomori, ovvero una di quelle persone che, alla socialità e alla compagnia, preferiscono la solitudine, il rinchiudersi in se stessi isolandosi completamente da tutto ciò che li circonda.

La sua situazione psicologica andrà a peggiorare in seguito alla morte del nonno, proprietario della libreria dell’usato Natsuki, dove il protagonista andrà poi a rintanarsi per sfuggire a quel mondo per lui così opprimente.

I libri rappresentano per lui, infatti, gli unici mondi possibili, la sua unica e sola via di fuga da una realtà che non lo accetta, e che lui stesso non vuole accettare.

Ma la sua vita prenderà presto una svolta inaspettata: proprio in quella libreria che costituisce il suo rifugio dall’esterno, incontrerà Tora, un gatto soriano parlante, che lo coinvolge in avventure al di là dei limiti dell’immaginabile.

Tora, infatti, chiederà il suo aiuto per salvare i libri dalle grinfie di uomini freddi e senza cuore che non ne apprezzano il vero valore, condannandoli a perdere tutto il loro inestimabile significato.

Leggere non è soltanto piacevole o emozionante. Ogni tanto bisogna esaminare riga dopo riga, rileggere più volte a ritroso la stessa frase, e procedere con lentezza sforzandosi di capire. Come risultato di tale impegno gravoso, di colpo ci si apre la mente. Proprio come la vista che ci appare improvvisamente dopo aver completato un lunghissimo percorso in salita.

Ben presto Rintarō si renderà conto che salvare quei libri equivale anche a salvare se stesso: solo mostrandosi fermo nelle proprie decisioni, sicuro dei propri pensieri, deciso nelle proprie parole, egli potrà affrontare e superare gli ostacoli che la vita gli pone davanti.

Un messaggio che va al di là delle parole

Come altri romanzi giapponesi contemporanei con cui mi sono cimentata negli anni passati, anche questo riesce, con leggerezza e magia, a trasmettere un messaggio importante, un qualcosa che va al di là delle semplici parole scritte.

A volte, per vivere bene, basta semplicemente avere un po’ più di fiducia in noi stessi: è questo quanto Natsukawa ci dice, ci racconta, ci suggerisce. La lettura, poi, è il filo conduttore dell’intero romanzo, la cui importanza e il cui valore intrinseco vengono esaltati da ognuno dei personaggi che conosciamo: dal nonno quando era ancora in vita, dal protagonista, dallo strambo gatto Tora, così come da Sayo, una compagna di classe di Rintarō che prenderà parte di questa avventura.

Un libro da leggere tutto d’un fiato!

Il gatto che voleva salvare i libri è un libro da leggere tutto d’un fiato: oltre ad essere breve, ha uno stile narrativo semplice, e gli straordinari eventi che coinvolgono Rintarō riescono senza dubbio a tenere il lettore incollato alle pagine, con la curiosità di capire cosa sta per succedere, quale sarà la prossima sfida, come il protagonista si preparerà ad affrontarla.

Vi ricordo ancora che domani potete leggere l’opinione su questo libro sulla pagina di hikarisshelf, quindi non perdetevela!

Ci tengo a ringraziare la casa editrice Mondadori per aver dato a me e alle mie due colleghe la possibilità di avventurarci in questa piccola ma grande lettura!

Titolo: Il gatto che voleva salvare i libri
Autore: Sōsuke Natsukawa
Editore: Mondadori
Pagg.: 180
Prezzo: 17,10 su Amazon
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  • Libri per vivere
    Ottobre 15, 2020 at 8:39 pm

    Ciao Ross!
    Sembra una lettura carina e per certi versi mi ricorda un po’ Momo per via di un personaggio “strano” che ha la missione di salvare da uomini freddi.
    Da lettrice poi, concordo sul potere salvifico dei libri, nella quarantena mi sono stati di grande aiuto per trovare serenità.

    • ross.parliamone
      Ottobre 19, 2020 at 12:07 pm

      Ancora non ho letto Momo, ma di Michael Ende ho amato alla follia La storia infinita 🙂 vero, c’è sempre il libro giusto per ogni situazione e stato d’animo!