La storia
Fra il 1943 e il 1944, quattro giovani amici olandesi vengono arrestati e condannati a morte.
Nell, Joke, Dries e Zip, la narratrice della storia, vengono condannati per aver partecipato alla resistenza, entrando così a far parte dei cosiddetti “Nacht und Nebel” (“Notte e Nebbia”), come venivano chiamati i condannati a morte, il “gradino più basso nella scala gerarchica dei prigionieri”. Niente di certo era ciò che aspettava a questa categoria: c’era chi veniva giustiziato il giorno dopo la sentenza e chi, come i protagonisti di questa storia, era costretto a una vita di stenti, sballottato da una prigione all’altra.
La loro vita era monotona, i lavori da fare inutili e umilianti, difficilmente riuscivano a comunicare tra loro o addirittura a vedersi, soffrivano di malnutrizione, tubercolosi, infezioni, e ancor più difficilmente ricevevano delle cure. E di tutto questo non potevano lamentarsi, nessuno li avrebbe ascoltati.
Speranza, amicizia, libertà
Henriëtte Roosenburg (1916-1972), per gli amici Zip, in questo memoir ci racconta la loro permanenza nella prigione di Waldheim e la successiva liberazione, costruendo una storia che è testimonianza di sopravvivenza, di fuga, di speranza, di amicizia.
Durante le lunghe giornate trascorse in prigione, ogni piccola azione quotidiana diventava importante, ogni appiglio era buono per cercare di distrarsi dalla condanna che li aspettava, per tenere duro e non rinunciare a combattere.
La lezione che ho imparato è che la gente può restare aggrappata alla vita anche nelle circostanze più atroci purché trovi qualcosa, al di fuori di se stessa, su cui concentrarsi, basta anche un misero pezzetto di stoffa o un busto rosa.
Dopo giorni di attesa e speranza, ecco che, il 5 maggio, un pullman dalle luci accese appare nel buio in lontananza. Erano arrivati i russi, erano arrivati per liberarli.
Gran parte della narrazione è infatti incentrato sul viaggio di cinque intere settimane che i protagonisti intraprendono da Waldheim, di cui conoscevano a stento la posizione geografica, fino in Olanda.
Le difficoltà non sono poche, la stanchezza, la debolezza, la fame, gli terranno compagnia per l’intero tragitto. Le terre occupate dai russi, il timore di venire bloccati e rinchiusi in un campo sperduto chissà dove, sono uno dei principali ostacoli che si troveranno ad affrontare.
Coraggio e forza d’animo dei protagonisti
Tuttavia, niente sembra poter scoraggiare i quattro amici dal loro obiettivo finale: tornare a casa, riabbracciare i propri cari, accertandosi che siano vivi, ad attenderli. Pochi scritti si soffermano, infatti, sulle terribili condizioni in cui l’Europa versava in quel periodo, fra carestie, città rase al suolo dai bombardamenti, impossibilità di sapere se, da qualche parte, c’era ancora qualcuno da riabbracciare.
In “Ora che eravamo libere”, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1957 e uscito ora in Italia per Fazi Editore, la Roosenburg crea un diario colmo di speranza, affetto, umanità.
Ogni ex prigioniero, fuggitivo, o gente comune che i quattro amici incontrano sulla loro strada verso casa è sempre pronto ad accoglierli, pronto a dargli una mano, a offrirgli una pagnotta di pane.
La gioia, seppur debole, di una guerra appena lasciata alle spalle, la voglia di tornare alla normalità, la certezza che quella speranza così fortemente nutrita non è stata vana, emergono dalla penna della scrittrice, pagina dopo pagina. E allo stesso modo la voglia di rivalsa, la forza di persone che, dopo ciò che hanno passato, sembrano non aver più paura di nulla, se non di non riuscire a rivedere la propria famiglia, sono i sentimenti che li accomunano.
In poco più di duecento pagine la Roosenburg riesce a far emergere l’incredibile forza d’animo di cui i protagonisti sono, inconsapevolmente, dotati. La loro storia è la storia di molti, la storia di chi non è arrivato a quel fatidico mese di maggio che ha portato la libertà, la storia di chi ha gettato la spugna molto prima, di chi ci ha provato, ma non ce l’ha fatta. È una storia necessaria.
Descrizione vivida di sentimenti veri
La scrittura dell’autrice poi riesce a coinvolgere, la narrazione vivida e dettagliata di luoghi, persone, eventi e, ancora di più, il lato psicologico della protagonista, la forza che trapela dai suoi pensieri e dalle sue parole, fa immergere completamente il lettore che sarà sempre più curioso di conoscere il destino che spetta ai protagonisti.
Lettura, testimonianza, da non perdere per chi ama le storie vere, sentite, intense.
Dettagli libro
Titolo: Ora che eravamo libere
Autrice: Henriëtte Roosenburg
Editore: Fazi Editore
Pagg.: 278
Prezzo: 18€
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