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L’ultima estate di Hiroshima: la forte testimonianza di Hara Tamiki

Convivere con la paura, con la fretta di precipitarsi fuori, in qualche rifugio, in un luogo sicuro a ogni allerta. Tenersi pronti a ogni evenienza, stare sempre sul chivalà.

È l’aprile del 1945, in quel “Preludio alla devastazione” a Hiroshima, ed è così che vivono, sopravvivono, Shōzō, che da poco ha perso la moglie, e le famiglie dei suoi fratelli.

La calma, il panico, e poi di nuovo la calma, si susseguono in un loop infinito. È la guerra.

Finché non arriva quel giorno, il 6 agosto.

Dopo i due allarmi antiaereo della sera precedente, sembra esser tornata la tranquillità. Il protagonista, che ci narra la storia, era in bagno: quella è stata la sua salvezza.

Una forte esplosione, un’improvvisa e accecante luce e poi nulla, solo rovine, grida, distruzione.

Natsu no hana, “Fiori d’estate”, è così che l’autore ha deciso di intitolare il racconto di quella tragedia. Hana, fiori, è uno dei due caratteri di hanabi, fuochi d’artificio.

Incedi, case distrutte, uomini e donne che bramano dell’acqua, ospedali da campo per soccorrere i feriti: questo è quel che resta del suo paese d’origine.

Trasferitisi a Yawata, sembra di trovarsi in un altro mondo, un mondo estraneo alla catastrofe che Hiroshima aveva appena vissuto.

Il tempo trascorre cercando di assicurarsi che questo o quel vicino stiano bene, cercando di riconoscere facce familiari in volti quasi carbonizzati.

Leggere L’ultima estate di Hiroshima, vedere quanto è accaduto attraverso gli occhi di chi era lì, di chi lo ha vissuto, è stato un colpo al cuore.

Persone comuni che in quel fatidico momento erano presi dalle cose più semplici, dalla quotidianità – chi si recava al lavoro, chi guardava vecchie foto, chi si era appena svegliato – all’improvviso si sono ritrovate nel nulla.

Hara Tamiki, autore originario di Hiroshima e influente già nel primo novecento, sopravvissuto al disastro atomico dedicò a questo la sua restante produzione letteraria. La sua vita, già provata dalla catastrofe dell’agosto 1945, finì col suicidio nel 1951, con lo scoppio della guerra di Corea.

Con la prefazione di Kenzaburō Ōe, “Da Hara Tamiki ai giovani”, il volume edito da Marotta & Cafiero contiene all’interno fotografie del disastro arricchite da suggestive illustrazioni.
Da non perdere.

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Dettagli libro

Titolo: L’ultima estate di Hiroshima
Autore: Hara Tamiki
Traduzione: Gala Maria Follaco
Editore: Marotta&Cafiero
Pagg.: 136
Prezzo: 13€
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