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La storia del giuggiolo: l’avanguardia di Ye Zhaoyan

Diversi personaggi, diverse storie

Nel tumultuoso periodo che va dal 1937, anno dell’invasione giapponese della Cina, agli anni ‘70, si dipanano le storie di diversi personaggi: Erhan, la sfortunata moglie Xiuyun e il bandito Faccia Bianca.

Ma cos’hanno in comune, e perché le loro storie appaiono, inesorabilmente, intrecciate?

Erhan viene assassinato dal pericoloso bandito Faccia Bianca, e di lui Xiuyun altro non conserverà se non il ricordo di tutte le donne che l’avevano preceduta, e di quanto egli amasse parlarne.

La tragica storia della donna, però, non si ferma qui: amante costretta di Faccia Bianca, la sua reputazione di donna dissoluta la precederà sempre di un passo, anche quando, in seguito, il posto del suo amante verrà preso dal vecchio Qiao.

Nel frattempo, Eryong, escogita la propria vendetta per il fratello Erhan, e per la sparizione, ancora una volta tranello dei seguaci del bandito, del comandante comunista Xie Siling.

Metanarrazione

Presi in considerazione questi elementi, che si stagliano contro lo sfondo di un paese in subbuglio, l’autore interviene dandoci una propria versione dei fatti: in più di un’occasione assistiamo, infatti, alla comparsa del narratore – o dei narratori – all’interno della storia e li vediamo avvicinarsi dapprima a Eryong, e poi a Xiuyun, per raccogliere da loro ogni dettaglio utile ai fini della stesura del romanzo.

È proprio al narratore, infatti, che Eryong racconterà la storia del giuggiolo che sorge davanti alla porta di casa: di quando il fratello maggiore, allora ancora bambino, colse e piantò i semi di due alberi, chiamandoli per gioco “fratelli”, proprio come loro; uno dei due, però, morì quello stesso anno.

Un romanzo metanarrativo, dunque, che raccoglie storie diverse, sviluppate su altrettanto diversi piani temporali e spaziali, rendendo la storia frammentaria, spezzettata: una serie di episodi che più che susseguirsi si alternano.

Avanguardia letteraria

Ma d’altronde è quella di decostruire, di sovvertire, una delle tecniche narrative dell’avanguardia, movimento letterario di cui il testo di Ye Zhaoyan fa parte, affiancata, inoltre, a quella di portare in luce eventi e personaggi fino ad allora rimasti in ombra dalle versioni ufficiali.

Ed è di questo che si parla anche nella ricca postfazione a cura di Marco Fumian, che offre importanti e dettagliate delucidazioni sulla sua nascita, partendo dai suoi predecessori: il realismo e la cosiddetta “letteratura della ricerca delle radici”, che presero piede negli anni ‘80.

La storia del giuggiolo (Zaoshu de gushi 枣树的故事), pubblicato per la prima volta nel 1988 sulla rivista cinese Shouhuo e arrivato in Italia a gennaio 2021 per Atmosphere Libri, raccoglie un insieme di episodi ed eventi atti a dimostrare, nella loro frenetica comparsa, la difficoltà di tener fede alla realtà nel raccontarla.

Elemento, questo, che, sebbene possa comportare confusione nel lettore che vi si approccia, riesce, man mano che si va avanti, a incuriosirlo sulle sorti dei protagonisti, portandolo in tal modo a conoscerli, presentandogli la loro complessa e drammatica storia.

Dettagli libro

Titolo: La storia del giuggiolo
Autore: Ye Zhaoyan
Editore: Atmosphere Libri (collana Asiasphere)
Pagg.: 160
Prezzo: 16€
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