In due paesi così lontani quali il Giappone e la Cina, ci fu un periodo in cui il contatto con l’Occidente e con la sua cultura ebbe un impatto non indifferente sugli intellettuali e i letterati, che vedevano in questo nuovo mondo la principale fonte di ispirazione per creare un paese moderno e a passo con i tempi.
È a loro che dobbiamo la nascita e la diffusione di idee destinate a cambiare totalmente il modo di fare letteratura. Molto molto in breve e in maniera semplice – non voglio annoiarvi – cercherò di spiegarvi come questo processo abbia avuto luogo, e quali furono i cambiamenti apportati. Buona lettura! 🙂
Il primo novecento: nuove consapevolezze
La questione della nascita della letteratura moderna in Cina è sempre stata molto discussa: c’è chi la fa risalire al tardo periodo Qing (1644-1911), chi invece la fa coincidere con il Movimento del Quattro Maggio del 1919 (movimento di protesta iniziato a Pechino in seguito alle umiliazioni subite con il Trattato di Versailles, e quindi alla perdita del territorio dello Shandong).
Ciò che è vero, è che la letteratura del primo ‘900 costituisce una vera e propria svolta nella cultura e nell’identità cinese, e ora vedremo in breve il perché.
Dalla fine dell’ottocento la sovranità e il potere che la Cina aveva sempre esercitato in Asia cominciava a decadere: con l’umiliante sconfitta nella prima guerra sino-giapponese (1894-95), gli intellettuali cinesi cominciavano a rendersi conto del mondo ostile e competitivo che li aspettava, e ad essere quindi scettici sull’efficacia della tradizione culturale confuciana – da sempre basata sui cinque valori di benevolenza, rettitudine, correttezza, conoscenza e integrità – ormai considerata non a passo con i tempi.
La moltitudine di studenti che si recavano all’estero, e in particolare nel vicino Giappone – che si trovava in una fase di apertura verso l’Europa – ebbe come risultato una maggiore influenza delle idee occidentali nel continente asiatico.
Il contributo dei giornali
In seguito all’abolizione degli esami imperiali nel 1905 – sistema con il quale venivano selezionati i funzionari e la classe dirigente sin dall’epoca della dinastia Sui (581-618) – si assiste a una maggiore pubblicazione e differenziazione di giornali e riviste, fenomeno che vide il suo picco a Shanghai, e che diede un contributo non indifferente alla proliferazione di idee diverse sulla modernità.
Un importante ruolo fu svolto dalle traduzioni di opere occidentali, anche queste comparse sui giornali, che offrirono nuove vedute sulla forma, il contenuto e i personaggi letterari.
Liang Qichao
Ciò di cui i letterati maggiormente sentivano la necessità era la creazione di una letteratura che non avesse il mero scopo di intrattenimento, ma che servisse come strumento didattico: una letteratura impegnata, che portasse a una vera e propria riforma della nazione. Uno dei più influenti sostenitori di questa teoria fu Liang Qichao (1873-1929), il quale, oltre a rivendicare l’importanza della narrativa – fino ad allora considerata frivola e immorale – reclamava l’uso di una lingua vernacolare (in cinese baihua 白话), in contrapposizione al linguaggio scritto (wenyan 文言).
Qualche anno più tardi, a causa della delusione dei letterati per la mancata evoluzione intellettuale del paese in seguito alla caduta dell’ultimo imperatore Qing, Pu Yi, e l’introduzione della repubblica (1912), nacque il “Movimento per la Nuova Cultura” che, oltre a screditare la tradizione confuciana come simbolo di arretratezza del paese e all’elogiare l’occidente per il maggiore progresso scientifico, vedeva come genere letterario più appropriato al tempo il romanzo, ed escludeva del tutto l’uso del wenyan.
Questo portò a una vasta differenziazione delle opere di narrativa del tempo, che hanno come punto in comune il proposito di introdurre in Cina la cultura occidentale, attaccando l’eredità culturale del paese.
Jules
Maggio 26, 2020 at 9:43 pmMolto bello il tuo articolo, di tesi sui romanzi moderni ne ho fatte ben due quindi ottimo, ovviamente Liang Qichao non poteva non essere menzionato! 😉
ross.parliamone
Maggio 28, 2020 at 12:06 amGrazie mille, sono contenta che ti sia piaciuto 😊