2 In Cina e Giappone in Libri

Il romanzo moderno in Giappone

In due paesi così lontani quali il Giappone e la Cina, ci fu un periodo in cui il contatto con l’Occidente e con la sua cultura ebbe un impatto non indifferente sugli intellettuali e i letterati, che vedevano in questo nuovo mondo la principale fonte di ispirazione per creare un paese moderno e a passo con i tempi.

È a loro che dobbiamo la nascita e la diffusione di idee destinate a cambiare totalmente il modo di fare letteratura. Molto molto in breve e in maniera semplice – non voglio annoiarvi – cercherò di spiegarvi come questo processo abbia avuto luogo, e quali furono i cambiamenti apportati. Buona lettura! 🙂 

 

Utagawa Hiroshige III

L’apertura dell’epoca Meiji

Per meglio comprendere le evoluzioni che ebbero luogo nella seconda metà dell’800 nella letteratura giapponese, è opportuno tenere in considerazione i cambiamenti che avvennero anche in campo politico, sociale e culturale. L’arrivo del Commodoro Perry nel 1853 pose fine, infatti, alla politica di protezione dei confini (sakoku) fino ad allora portata avanti dallo shogunato Tokugawa (1603-1868), e diede inizio, grazie anche alla rinnovata apertura verso il cristianesimo, a una grande ondata di influenze occidentali in tutti i campi.

Con l’inizio del periodo Meiji (1868-1912) il paese attraversa un’epoca di grandi trasformazioni, con il fine comune di evolvere e modernizzare il paese. In campo letterario, è in questo periodo che iniziano ad apparire le prime traduzioni di opere occidentali che, sebbene fossero ben poco accurate ed escludevano quelle parti che sarebbero risultate poco comprensibili al pubblico giapponese, esercitarono una notevole influenza sui letterati del tempo.

Prima di allora, la letteratura aveva visto la fioritura del gesaku (letteralmente “opere scritte per divertimento”), genere caratterizzato da una scrittura dai toni ironici e satirici, che miravano sostanzialmente al divertimento del pubblico ed erano basati sulla vita nei quartieri di piacere.

L’essenza del romanzo

Tsubouchi Shōyō

Diventato ormai monotono e ripetitivo, e condannato da coloro che si rivolgevano alla cultura occidentale, il gesaku cominciò pian piano a essere abbandonato, per lasciare il posto a un nuovo tipo di letteratura: quella espletata dallo studioso e traduttore di inglese Tsubouchi Shōyō (1859-1935), nel suo Shōsetsu shinzui (L’essenza del romanzo). Fu qui venne per la prima volta introdotto il termine shōsetsu che andava a indicare il “romanzo” in stile europeo, e che sosteneva essenzialmente la necessità di una riforma letteraria che riguardava il modo di scrivere romanzi, partendo dall’abbandono di una letteratura povera e che aveva il solo scopo di divertire il lettore o, ancora, un fine didattico.

Secondo il critico, il romanzo era l’unico genere in grado di descrivere la natura e la società umana, e spettava all’autore essere in grado di delineare i propri personaggi in maniera attendibile, senza sfociare nel giudizio di questi ultimi. La realtà stessa che viene rappresentata deve essere possibile, altrimenti il romanzo non soddisferebbe il proprio ruolo.

Il linguaggio

I cambiamenti in atto coinvolsero, ovviamente, anche il linguaggio: quello usato nei testi letterari era, generalmente, il cosiddetto wabun 和文 o kanbun 漢文, ovvero un linguaggio tradizionale, pieno di convenzioni e regole da rispettare. L’utilizzo di un linguaggio vernacolare non veniva assolutamente contemplato dagli autori, che lo consideravano inferiore. Ora, però, le convenzioni e la retorica del linguaggio tradizionale cominciano a essere messe in dubbio: si sentiva la necessità di un linguaggio accessibile a tutti e che riuscisse a porre fine alle discrepanze fra lingua scritta e lingua parlata.

Cominciò così il movimento del genbun’itchi 言文一致 (lett. unificazione della lingua parlata e scritta) che portò, come ogni cambiamento, a una vera e propria controversia sull’uso della lingua. Tsubouchi fu fra i sostenitori anche di questa rivoluzione.

Il primo a riuscire a scrivere un romanzo che soddisfacesse i criteri espressi da Tsubouchi, fu Futabatei Shimei (1864-1909), autore di Ukigumo (Nuvole Fluttuanti, 1887-1889), considerato il primo romanzo giapponese moderno – di cui, ad oggi, non esiste una traduzione in italiano.

In seguito, diverse furono le correnti letterarie che si svilupparono seguendo i passi di quelle europee, prima fra tutti il Naturalismo francese, che però in poco tempo assunse delle connotazioni tipicamente giapponesi trasformandosi in una vera e propria confessione da parte dell’autore di tutti i propri pensieri, desideri, e istinti più nascosti.

Link utili:

  • Jules
    Maggio 26, 2020 at 10:04 pm

    Del romanzo giapponese invece non so nulla, quindi grazie mille! 😉

    • ross.parliamone
      Maggio 28, 2020 at 12:15 am

      Grazie a te per aver visitato il mio blog e per l’interesse 😊❤️